GETSEMANI: SI COMPIONO LE SCRITTURE

Sabato, 28marzo

Mt 26,30-56

Gesù dovrà vivere il suo Calvario, e tutto questo costa. Nel Getsemani tocchiamo con mano la tragedia delle relazioni Gesù-discepoli. Nasce un interrogativo: noi siamo disposti a fare le scelte che sta per fare Gesù?

Il gregge sarà disperso (26,30-35). Uscirono dal Cenacolo cantando: nella lode a Dio il gruppo Gesù-discepoli sembra unito, in comunione. Gli eventi però produrranno divisione, rottura. Gesù però vuole vivere fino in fondo la “Parola di Dio”, che gli dà speranza.

Gesù sa di essere per i discepoli “oggetto” di scandalo: non solo la sua dottrina, il suo modo di comportarsi, la sua persona. Ora è quello che avverrà quella stessa notte. Scandalo è il “modo” con cui Gesù si presenta quella notte: Egli rifiuta i usare la sua potenza, di ricorrere alla legittima difesa: Egli appare nell’assoluta impotenza di fronte ai suoi avversari.

Percuoterò il pastore”… Il vero popolo di Dio nascerà quando il pastore sarà percosso e il gregge disperso: Cristo ricostruirà il popolo di Dio, la sua Chiesa, come pietra angolare meravigliosa, affidandosi al Padre, mentre gli uomini lo rifiutano. Il Padre non lo lascerà nella morte: lo risusciterà e gli darà la possibilità di portare a termine la sua missione. Solo Gesù vive questa speranza, i discepoli sono scandalizzati!

Sia fatta la tua volontà (26,36-46). Gesù e i discepoli, dopo le attestazioni di fedeltà, giungono insieme al Getsemani. Gesù esprime un desiderio: essere solo a contatto con il Padre. Vuole come Abramo (Monte Moria: Gn 22,5) essere solo nel suo sacrificio. Ci sono tre testimoni di questa lotta nella preghiera compiuta da Gesù. Vive una tristezza tanto grande che gli fa dire a tutti i discepoli di non lasciarlo solo.

Gesù si raccoglie in preghiera (“prostrò”…), piega le ginocchia, lentamente s’incurva fino a toccare con la fronte il suolo, gesto tipico di chi adora. La sua preghiera è quella di un Gesù uomo, che cerca di sfuggire al dolore, disposto solo ad accettarlo se rientra nella sua missione. In questo caso è disposto ad affrontarlo anche in tutte le sue modalità. L’accento è sul “come”, su quelle modalità che in quella notte scandalizzeranno i discepoli. Gesù voleva vivere da solo il suo martirio, ma sentire i suoi discepoli in comunione con Lui. Ora si accorge che quella comunione che si era realizzata nel Cenacolo, si è definitivamente rotta (non sono riusciti a pregare… poi fuggiranno). A Gesù non resta che constare di essere solo. Li avvisa però del pericolo che stanno correndo, invitandoli a pregare.

Nella seconda preghiera, l’accettazione di Gesù è totale anche nelle sue modalità. (“se non è possibile = dato che non è possibile). Ritorna dai discepoli, ma non li sveglia, né li rimprovera.

Nella terza preghiera, di nuovo la disponibilità a compiere ora la salvezza dell’umanità come vuole il Padre. Poi la sua ora, l’ora del Padre è giunta e Gesù volontariamente si offre per i peccatori, compreso Giuda che sta per tradirlo.

Un “Come” = non violenza (26,47-56). ora sono i discepoli che abbandonano Gesù, mentre prima era stato Gesù ad abbandonarli, perché il loro dormire era già un segno che non erano più con Lui. Subito sorge un contrasto tra Gesù, circondato dai nemici, e i discepoli. Essi voglio usare la spada, Gesù, no. Essi sono per la violenza o la legittima difesa, Gesù, no. Questo modo di comportarsi urta i discepoli.

A Giuda, che lo tradisce, Gesù risponde: “Amico, fa ciò per cui sei venuto”. Gesù è tutto teso alla sua totale donazione: dice di sì all’essere consegnato nelle mani dei peccatori. Sceglie la via della non violenza. Al discepolo che estrae la spada, colpendo il servo del sommo sacerdote, rendendolo impuro al servizio del tempio, ricorda che non bisogna opporsi al malvagio. Solo la via di Gesù mette sulla via della salvezza; ma noi fino a che punto siamo disposti a seguirlo? Gesù annuncia che sta realizzando le Scritture (Is 50 e 52): la strada del Servo di Iahvè. E’ la strada che dà senso a tutta la storia, dalla creazione a Cristo. Con Gesù inizio questo cammino nuovo che porta alla casa del Padre. Tutti discepoli si diedero alla fuga: noi, fino a che punto siamo disposti a seguire Gesù e a vivere come Lui?