GERUSALEMME – GALILEA Mt 28, 11-20.

Venerdì 3 aprile.

Con la resurrezione di Gesù il giorno di Pasqua, si conclude il tempo della vicenda terrena di Gesù e inizia il tempo della Chiesa, contrassegnato, come la vita di Gesù all’inizio, dalla lotta con i farisei.

  Dal sepolcro partono due delegazioni: quella delle donne che vanno a ricostruire la famiglia dei discepoli, la famiglia di Gesù: suo centro è la Galilea; quella delle guardie che vanno a ricompattare la famiglia dei nemici del vangelo, capitanata all’inizio dai gran sacerdoti.

–  L’annuncio dell’antivangelo (28,11-15). Le guardie erano sveglie e hanno portato l’annuncio di quanto accaduto. I capi si sentirono sconfitti, non vollero ricredersi, e continuarono la loro lotta contro Gesù, che ora i discepoli annunciano risorto. Entra in gioco ancora il denaro, per corrompere le guardie. com’è possibile scegliere come testimoni gente che dorme? La loro diceria, però, fa opinione in Israele fino ad oggi: anche noi ci interroghiamo: come mai Israele continua a non credere in Gesù?

–   Con voi sino alla fine del mondo (28,16-20). Si compie innanzitutto la parola di Gesù: “Quando sarò risuscitato, vi precederò in Galilea”. L’annuncio delle donne è stato accolto e i discepoli hanno ubbidito a Gesù recandosi sul monte che aveva loro fissato. La montagna è sempre il luogo dove a più riprese Dio si è rivelato e dove Gesù ha pronunciato il grande discorso delle Beatitudini. Ci sono andati tutti, anche quelli che dubitavano ancora, portando i frammenti d’oro della loro fede dentro vasi d’argilla: sono una comunità ferita che ha conosciuto il tradimento, l’abbandono, la sorte tragica di Giuda; una comunità che crede e che dubita, un po’ come noi con la nostra fede fragile, vulnerabile. Non è stato facile il cammino per riconoscerlo “Risorto”, e non sarà facile la vita della prima comunità credente: emarginazione, lotta, distacco dall’ebraismo ufficiale per aprirsi ad una missione universale. Attorno a Gesù risorto c’è il nuovo popolo di Dio, che si era disperso durante la passione. Nuovo centro è la Galilea. Non più una città, ma Gesù risorto, sempre presente in mezzo ai suoi. Galilea, terra voluta da Dio come luogo dell’evangelizzazione per tutto il mopndo.

  Il dubbio e la poca fede non fermano, non scoraggiano il Signore. Anzi, invece di rimproverarli, Gesù si fa ancora più vicino: avvicinatosi a loro disse … Ancora non è stanco di parlare, di farsi vicino, delicatamente e senza imporsi, e salvando perfino la loro libertà di dubitare. Anzi, a questi dubitanti, affida il Vangelo, la bella notizia per farla dilagare in tutto il mondo.

–   Fissando lo sguardo su Gesù. E’ il Signore Gesù a cui si deve ubbidire: è Lui che ha ricevuto ogni potere in cielo e in terra. Compiuto il suo servizio nell’umiltà e nella sofferenza, Dio lo ha risuscitato e lo ha costituito Signore e Messia, dandogli ogni potere in cielo e in terra.

–   Gesù si avvicina ai discepoli: il risorto non è colui che è salito al Padre e ha lasciato soli i discepoli. La resurrezione invece ha riannodato i vincoli di comunione e gli ha dato la possibilità di una presenza che non ammette barriere.

–   Andate, fate tutti miei discepoli. Siamo già in piena storia della Chiesa, che decide come effondere sugli uomini i doni di Dio. Il battesimo mette ogni persona in rapporto con le tre persone divine. Battezzate nel nome del Padre, cuore che pulsa nel cuore del mondo; e poi nella fragilità del Figlio morto nella carne, e nel nome della forza dello Spirito che lo risuscita. Si vive così un rapporto unico, meraviglioso con il Padre, in quanto Padre, diventandone figlio; con il Figlio in quanto Figlio, diventandone fratello; con lo spirito Santo in quanto Spirito Santo come mutuo dono del Padre al Figlio e agli altri figli.

–   La missione di insegnare. E’ la missione della Chiesa dopo il primo annuncio annuncio: insegnare a vivere, mostrare come si vive il vangelo. Insegnare ad amare, ad essere felici, a donare… La missione della Chiesa è universale (cattolica) e incarnata nel tempo, in ogni situazione umana, anche quando la vita è sfiorata dalla solitudine o dalla realtà della morte.

   La missione tende a conquistare gli uomini e a metterli, individualmente e comunitariamente in relazione con Cristo. E’ discepolo, chi ascolta Gesù, lo segue: si lega personalmente a lui e con lui entra in comunione con il Padre e lo spiriti Santo.