TESTIMONI DELLA VERA SPERANZA 07 – PREGARE OGGI: GESÙ EDUCATORE DI VERA SPERANZA

Ci è stato richiesto, in questa nuova situazione di vita, dove mancano gli appuntamenti comunitari della preghiera, un aiuto su come trasformare la vita, l’ascolto della Parola in preghiera. Proviamo ad aiutarci.

Ho scelto il brano del vangelo di Mc 4,35-41, come sfondo per la nostra riflessione. Lo potete poi leggere. Lo richiamo brevemente: Gesù invita i discepoli a passare all’altra riva, nonostante una grande tempesta di vento. Lui dorme a poppa. Svegliato, li rimprovera, calma il vento e raggiungono la riva.

Le barche erano tranquille al porto, in riva al lago. Le barche però sono fatte per navigare, anche affrontare le tempeste, non possono stare ferme. Il loro posto è il mare aperto, dove prima o dopo le acque saranno agitate e il vento contrario. Così è la nostra vita. Non è vita rimanere immobili in rada. Non basta insegnare le regole di vita, ma bisogna trasmettere la passione. Ogni persona è fatta per il mare aperto, per il navigare in alto mare, non per rimanere tranquilli in porto. 

Gesù stanco, si addormenta, dorme. Anche le situazioni del mondo con tutti i problemi, anche di convivenza, ci portano a pensare a un Dio che dorme. Vorremmo, presi dalla paura, che intervenisse subito, ai primi segni di fatica, appena arriva il dolore. Lui invece non interviene, non toglie dalle tempeste. E’ presente, è sempre lì e guarda i rematori che con coraggio non abbandonano i remi e fanno tutto con il massimo impegno, e così arrivano all’altra riva. Il modo di educare di Gesù: ognuno deve vivere come se tutto dipendesse da sé. Pur presente, non interviene, e così un po’ alla volta si forma la personalità di quei discepoli esperti, ma paurosi, e diventeranno capaci  di affrontare le tempeste della vita fino al coraggio di testimoniare anche con la morte. 

  E’ così il nostro modo di educare? Oppure siamo sereni solo se i figli, i nipoti rimangono tranquilli in casa, e siamo pieni di paura quando iniziano esperienze nuove? Corriamo il rischio di compromettere il formarsi della loro personalità. Non li aiutiamo ad affrontare con serenità il futuro.  

   Proviamo ora, dopo aver confrontato il nostro modo educativo con quello di Gesù, a scrivere quello che vorremmo dire a Dio. Trasformiamo quello che risuona dentro di noi in preghiera. Chi desidera, comunichi la sua preghiera. E’ un prezioso aiuto per imparare a pregare.

   Domenica vi invitiamo a partecipare alla concelebrazione dei vostri sacerdoti: la S. Messa sarà alle 9.30. Riprenderemo poi lunedì.


Dal Vangelo secondo Marco 4,35-41

35 In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 37 Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che moriamo?». 39 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. 40 Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». 41 E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».