Questo rimprovero di Gesù ai discepoli, arriva anche a noi. Sembra strano che anche il giorno di Pasqua e poi in quasi tutte le apparizioni emerga questa paura.
Alla S. messa abbiamo ascoltato questa mattina, come gli Apostoli sono rinchiusi per paura nel cenacolo. Gesù li incontra e li manda in missione nel mondo. Ma otto giorni dopo sono ancora lì, rinchiusi per paura. Ci vuole tutta la delicatezza e pazienza di Gesù e il dono dello Spirito Santo che li rigenera, per trasformare la loro vita e far scomparire la paura. Anche in un momento di grande gioia com’è il loro incontro con Cristo risorto, sembrano come paralizzati, fanno fatica a credere. Gesù, rispettoso della loro libertà, senza imporsi, con delicatezza li esorta a superare la situazione.
Paura e fede lottano anche dentro di noi. Dio, con la sua parola ci invita a non aver paura. Pensate che per ben 365 volte troviamo questo invito nella Bibbia. Immaginiamo che ogni mattina Dio, dandoci il buon giorno ci dica: non aver paura.
Ma proviamo questa sera a guardare in faccia questi timori: c’è la paura del bambino, del malato, del povero, dell’aggredito, del morente, del perseguitato, del giovane, dei genitori e così via…
Quali sono le più grandi paure in noi e attorno a noi? Per età, quali sono le persone più in difficoltà. Quali sono le più difficili da far superare? Mandate i vostri messaggi e le vostre riflessioni.
Invito i ragazzi delle elementari a disegnare l’incontro di Gesù con Tommaso. Mostreremo in seguito i più significativi.
Domani sera continueremo il nostro dialogo, soffermandoci sulla più grande paura.