Il disordine toglie il respiro alla speranza, creando un senso di confusione

Il pericolo, oggi, è che la nostra vita sia tutta regolata dalle urgenze, dal telefonino, da internet, dalle chiamate degli altri. Si corre il rischio di svuotarsi. Abbiamo bisogno di bivacchi nel cammino della vita, altrimenti viviamo esistenze parallele: una esteriore in cui ci mostriamo sicuri di noi, disinvolti, seri, comunicativi, ricchi di hobby; una interiore ben nascosta, piena di insicurezze, ansie, inquietudini. Abbiamo in particolare bisogno di ascoltare la Parola di Dio, che è in grado di rigenerare il nostro umore e le nostre energie consumate dalla dispersione.  

Bisogna mettere ordine negli impegni delle nostre giornate, mettendo al primo posto le cose che riteniamo veramente valide.

Bisogna mettere ordine nei propri interessi, riflettendo sul pericolo dell’assuefazione, del passare da una sollecitazione all’altra, da una curiosità all’altra. A volte ci è chiesto di rompere con certe abitudini.

Bisogna mettere l’avvento del Regno di Dio in noi e attorno a noi al primo posto nella gerarchia dei valori. Allora tutto viene utilizzato da noi per raggiungere quel fine, il resto è un “sovrappiù”. Guidati dallo Spirito Santo siamo chiamati a riportare a vera unità, ogni avvenimento della nostra vita, che nel tempo pare disperso nella molteplicità.

Il tempo è sempre breve, urgente, anche perché il mondo cambia velocemente intorno a noi. Saggezza è vivere ogni giorno da pellegrini, da nomadi che ogni mattina levano la tenda e ogni sera la ripiantano, finché ci sarà data una dimora per sempre. Il pericolo è quello di vivere come gente arrivata, sistemata, che ha messo in questo mondo le sue radici come se non dovesse mai più andare via.