RISURREZIONE DI GESÙ E MESSAGGIO PASQUALE

Parrocchia di Fontane
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RISURREZIONE DI GESÙ E MESSAGGIO PASQUALE
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Non c’è una biografia di Gesù Risorto. Gli evangelisti hanno tentato di dire in forma narrativa ciò che di per sé è inesprimibile. Cristo risorto non è un “Lazzaro” redivivo. La resurrezione di Gesù è un mistero: Gesù risorto non muore più. E’ entrato per sempre nella gloria del Padre. E’ presente a tutti gli uomini e a tutti i tempi. Il pericolo è di fare del Risorto una specie di mago, capace di attraversare i corpi solidi.

L’unico avvenimento storico è la morte di Gesù in croce. Credere nella resurrezione è ammettere che la Croce è un evento di salvezza per noi. Questa fede in Dio che ha risuscitato il Figlio è trasmessa in diversi linguaggi. Il Risorto nelle apparizioni è raffigurato come un personaggio di questa terra. Il Risorto evoca l’avvenimento del passato e la condizione gloriosa attuale: Dio ha preso con sé Gesù nella gloria. 

Per Matteo, Gesù non prende commiato dai suoi discepoli, non “sale” in cielo, non invia loro lo Spirito Santo, ma rimane con loro. L’Emmanuele rimane perennemente presente: “Io sono con voi tutti i giorni”. Inoltre Cristo risorto è emerso al di sopra della tormenta della malvagità umana, grazie alla potenza di Dio che lo ha strappato dalle tenebre. Uscito dall’abisso degli inferi, disceso maestoso dal monte, si presenta come il Signore a cui è stata conferita ogni autorità: è colui che Dio ha liberato e che libera dai vincoli della morte.

Per Marco, ognuno di noi deve immaginarsi in compagnia delle donne che al sepolcro si sono fermate alla presenza terrena di Gesù. Esse urtano nel mistero pasquale senza poterlo cogliere. Ma il mistero è proclamato. Marco ci mette così davanti al mistero di Gesù risorto senza osare dargli un volto. Il sepolcro respinge via da sé. Gesù attende in Galilea, la terra della speranza.

Per Luca, il messaggio pasquale orienta verso il futuro. La resurrezione di Gesù è l’inizio della testimonianza dei discepoli e della predicazione del Vangelo. Il tempo della Chiesa può iniziare, poiché lo Spirito è donato da Colui che ha vinto la Morte. Nel medesimo tempo il messaggio pasquale è il ricordo di quello che è stato detto in Galilea. Il riferimento al passato di Gesù è essenziale per mantenere l’annuncio della Buona Novella in diritto filo, e questo passato include il piano di Dio, così come è espresso nelle Scritture.

 Il messaggio pasquale è contatto con un Vivente, con un uomo che sta lì davanti a noi, presente nella totalità del suo essere, pienamente reale e corporeo, anche se le sue condizioni non sono più quelle di un tempo. Questo vivente viene a camminare con noi, adeguandosi alla debolezza della  nostra intelligenza, pronto a condividere la Parola e il Pane.Per Giovanni, il sepolcro vuoto è un segno per chiunque sia discepolo diletto. La missione è una relazione consapevole che unisce il credente a Gesù, come Gesù stesso è unito al Padre, e l’attuazione sulla terra dell’azione di Gesù. Ogni visione è fondata sulla Parola che mette in contatto con Gesù: della resurrezione non può essere fornita altra prova che la Parola di Gesù. Se Gesù mostra le sue piaghe, non lo fa per dare prova della sua corporeità, ma per manifestare l’origine della pace che ha appena donata, e dello Spirito che sta per accordare: è la sua propria passione. Lo Spirito garantisce per sempre la presenza nuova del Signore tra i suoi discepoli e sulla terra. Grazie ai discepoli che hanno potere sui peccati, il mondo intero può accedere all’alleanza con Dio.