Giovedì 26marzo
Gesù è a Betania. Giuda si stacca e va a tradire il Maestro. I due gruppi si troveranno l’uno di fronte all’altro nel Getsemani.
“L’ha fatto per la mia sepoltura. Gesù a Betania (=casa del povero) annuncia la sua sepoltura.
Ognuno di noi deve sentirsi coinvolto nel racconto. La donna pensa a Gesù, i discepoli ai poveri. Peri discepoli è uno spreco, per Gesù è un’opera buona, che annuncia la sua passione, come privazione della sua presenza. Gesù è tutto assorto nel suo imminente futuro. Ormai è deciso ad affrontare la morte. Gesù guarda quella donna che ha sparso su di lui il suo costoso profumo e lo vede come qualcosa che prepara in anticipo “la sua sepoltura”. Poi non ci sarà tempo, perché risorgerà. La donna di Betania si presenta come testimone della sepoltura di Gesù (lo diciamo anche noi nel credo: è morto per i nostri peccati … fu sepolto … è stato risuscitato). Il suo gesto d’amore non è stato vano: diventa vangelo per tutto il mondo.
“Trenta monete”. Giuda, uno dei discepoli, è passato con i nemici di Gesù, si è reso responsabile della sua morte. Giuda lo ha tradito per denaro, rendendo il maestro oggetto di scambio.
Si realizzano le antiche profezie, in particolare Zaccaria 11,12: Gesù, constatando che le folle erano come “pecore senza pastore”, si sentì come il Pastore suscitato da Dio e inviato alle pecore perdute della casa d’Israele. Ma ora è valutato come l’antico pastore in trenta monete, cioè rifiutato, venduto, tradito. Siamo invitati, oltre la materialità dei fatti, a scoprire il vero volto di Dio Padre, che, malgrado il peccato degli uomini – nel nostro caso di Giuda – continua a portare avanti in Gesù l’opera della salvezza. Solo Dio e Gesù sono i veri protagonisti della salvezza. Malgrado il peccato degli uomini che rifiutano Gesù, Dio agisce in Lui a salvezza dell’umanità.
Questa salvezza continua nell’oggi della nostra storia. Riusciamo a vederla?
Cosa vuol dire per noi oggi : essere testimoni della sepoltura di Gesù come la donna di Betania?